Dopo i successi dell'ultima decade, Clint Eastwood, per il suo nuovo film, decide di riprendere un musical e di raccontare al mondo la storia di Frankie Valli e dei Four Seasons, storico gruppo di beat e doo-wop statunitense. Per farlo, proietta fin dalle prime scene il pubblico in un quartiere malfamato del New Jersey, vicino a New York, dove, fra la povertà e i piccoli crimini, i protagonisti crescono. Tommy DeVito (Vincent Piazza) fra una condanna a sei mesi e l'altra, prova a sfondare con una piccola band, dal nome, all'inizio, cangiante, senza troppo successo. La svolta avviene quando si decide ad inserire nel gruppo un giovane ragazzino, suo amico, con una particolarissima e straordinaria voce, di nome Frankie Castelluccio (John Lloyd Young) il quale, dopo aver cambiato il proprio cognome in Valli, consiglia a Tommy di assumere un talentuoso tastierista e compositore, Bob Gaudio (Erich Bergen) che, insieme al bassista Nick Massi (Michael Lomenda) va a comporre il quartetto definitivo, che viene chiamato "The Four Seasons". Da lì in poi, grazie anche all'aiuto del boss Gyp De Carlo (Cristopher Walken), i quattro, affiancati dal produttore Bob Crewe (Mike Doyle) inanelleranno un successo dopo l'altro, diventando, in poco tempo, molto popolari e consegnando alla storia classici come "Sherry" e "Walk like a man". Ma come spesso succede, per il gruppo, all'apice del successo succederà una repentina rovina, che vedrà il solo Frankie Valli resistere come solista, fino alla introduzione del gruppo, riunito ancora, nella Vocal Group Hall of Fame, nel 1999. Il film si chiude, con un omaggio al musical dal quale proviene, con i protagonisti che cantano e ballano in strada.
Il film pone l'accento, fin dal titolo, sulle origini dei protagonisti: un quartiere governato dalla mafia, in cui loro orbitano, fra piccoli furti e accordi di onore. Una partenza dalla quale i quattro non riuscirono mai ad allontanarsi definitivamente e che influenzerà sempre le loro vite. La criminalità viene passata attraverso la lente della contestualizzazione, nel film e perciò, risulta tollerata e, in alcuni casi, inevitabile.
L'altra protagonista assoluta è la musica; per la splendida colonna sonora e per il suo essere, come spesso accade, foriera di riscatto.
Da segnalare un ottimo Vincent Piazza, nei panni dell'interessante figura di Tommy che, innamorato della sua musica, ma incapace di riscattarsi, metterà la band nei pasticci più volte.
Da segnalare anche la buona prova del protagonista John Lloyd Young che, saggia scelta di Eastwood, viene chiamato per la prima volta sul grande schermo, per interpretare quel Frankie Valli che aveva sempre interpretato nel musical.
Nel complesso, Clint Eastwood dirige una commedia piacevole, non paragonabile con alcuni dei suoi ultimi capolavori quali "Gran Torino" o "Invictus&quo...
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